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Il Card Sharing, tradotto in Inglese, condivisione della carta, in pratica permette di condividere l’abbonamento di una tessera Sky o Mediaset Premium con altri utenti. Questo fenomeno conosciuto da tempo, implica l’utilizzo di decoder particolari, come ad esempio il Dreambox basato su Linux che dispone di hardware evoluto, porta Ethernet e firmware open source.

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Cos’è il Card Sharing? Vedere la TV satellitare e terrestre gratis senza pagare l’abbonamento. Come i pirati riescono a vedere Sky e Mediaset Premium gratis con il Card Sharing. Tutto quello che c’è da sapere sul Card Sharing.

 

In cosa consiste il card sharing?

Quanti di voi vorrebbero vedere le partite del campionato di Serie A, la Formula 1 o la MotoGP ma i costi eccessivi degli abbonamenti fanno desistere molti dall’attivare un piano di abbonamento.

Per questo motivo in rete si stanno diffondendo molti modi per vedere i canali di Sky e Mediaset Premium in modo gratuito. Uno su tutti è il card sharing, che si sta diffondondendo aggressivamente poichè con pochi euro al mese è possibile usufruire dell’intera offerta.

 

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Grazie al collegamento Internet i decoder ricevono costantemente i codici seriali che abilitano la visione della TV satellitare. In fondo si tratta della riproposizione di quel vecchio sistema pirata che ha letteralmente messo in ginocchio Tele+. Ai tempi si scaricavano via Internet ogni mese, o settimana, i codici da trasferire sulle wafercard che emulavano le card tradizionali da inserire nei decoder.

Oggi si fa lo stesso, ma l’hacking si basa su una rete di server a cui sono collegati in remoto decoder legali e decoder piratati. Il dialogo è continuo e così anche l’azione di decodifica illegale. I clienti pagano un forfait e per un certo periodo possono vedere partite di Calcio e altro.

 

 

Contromisure di Sky e Mediaset

Sky e Mediaset sono le più colpite e per ovviare a questo problema diffuso, sostituiscono le SmartCard con una frequenza semestrale così da aumentare il grado di protezione ed aumentare la cifratura su si esse così da rendere inutile le EMU. Con l’aumentare del fenomeno però gli operatori satellitari stanno correndo ai ripari con codifiche che non permettano tale tecnica. Ora le nuove card, etichettate più semplicmente versione PC5.0, sarebbero pronte per essere commercializzate e pare che il primo cliente intenzionato a sfruttarle sia la più importante pay tv francese, Canal+ France (Canal Plus e Canalsat). Le nuove smart card contengono una nuova generazione di processor chip e sono dotate di soluzioni ritenute sicurissime non solo contro la pirateria ma anche contro il fenomeno del cardsharing. L’elenco delle pay tv clienti di Viacces comprende molte delle più note a livello europeo (oltre a Canal+ France, AB Sat / BIS, NTV Russia, TVR, RTV Slovenia, SRG SSR Sat Access Svizzera).

 

Il Card Sharing è legale?

Ovviamente no, anche se è diffuso il convincimento che il card sharing sia lecito se la condivisione delle chiavi dinamiche “intercettate” dal decoder server avviene a vantaggio di altri decoder (client) collocati nel medesimo ambiente domestico del titolare del contratto avente ad oggetto la card condivisa. In realtà già la stessa operazione di lettura e distribuzione domestica delle chiavi condivise configura un reato, in quanto integra la fattispecie penale prevista dall’art. 640 ter c.p. (frode informatica). Infatti la stessa operazione di “intercettazione” del flusso di chiavi dinamiche costituisce un intervento “senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti” in modo da procurare “a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”. Infine il card sharing che coinvolge terzi perfeziona l’ulteriore reato di cui all’art. 171 octies legge 22 aprile 1941 n. 633 (Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

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