Bad Moms-Mamme molto cattive è un film dalla trama fresca, spassosa ed irriverente. La storia è molto semplice. Tre mamme Amy, Kiki e Carla, sono perennemente alle prese con i propri impegni lavorativi e familiari. Per questo non riescano a ritagliarsi dei momenti da dedicare a loro stesse ed alle loro passioni. Le tre protagoniste sono però profondamente diverse. Amy (Mila Kunis) è la classica mamma perfetta, tutta lavoro e figli. Kiki (Kristen Bell) è una mamma emotiva e chiusa nel suo spazio mentre Carla (Kathryn Hahn) è la più spregiudicata e spassosa del gruppetto. Insieme si coalizzeranno contro il gruppo di mamme perfette della scuola dei loro figli, formate da Vicky e Stacy ed intraprenderanno un viaggio di scoperta e di liberazione dalle loro responsabilità quotidiane, dando vita ad un film comico, imperdibile e schietto. Amy, Kiky e Carla rappresentano un trio di mamme che rischiano la pazzia ben lontane dal periodo post partum.
I registi del film Bad Moms-Mamme molto cattive sono gli stessi che hanno diretto il fortunatissimo ‘Una notte da leoni’, con il quale sono riscontrabili molte analogie. Anche qui le protagoniste escono fuori dai loro ruoli quotidiani per immergersi in situazioni bizzarre ed al limite della liceità.
Dando una veloce e fugace occhiata al trailer ufficiale del film, che ricordiamo essere uscito nelle sale cinematografiche italiane nell’ottobre di quest’anno, la pellicola potrebbe sembrare spiccatamente banale e volgare. Del resto il cinema hollywoodiano ci ha ormai abituati a questo genere di produzioni in cui figure o personaggi che appaiano intellegibili e perfetti nell’immaginario collettivo, si liberano dei loro panni per trasformarsi in qualcosa di sorprendentemente diverso e malsano. Nel caso di Bad Moms-Mamme molto cattive la storia è diversa. Il film in realtà è meno banale e più profondo di quanto possa sembrare. La coppia di registi, formata da Jon Lucas e Scott Moore, sono stati in grado di creare un prodotto adatto a tutti che con modi coloriti ma non volgari, tratta un argomento raramente affrontato dal cinema, ovvero quello delle mamme che per dedicare la loro intera esistenza al bene della famiglia, dimenticano sè stesse ed il loro bisogno di autodeterminazione. E’ proprio questo il messaggio che i registi vogliono gridare a gran voce alle mamme di tutto il mondo: ritagliatevi del tempo per voi stesse di tanto in tanto.
La trama del film, oltre a fare leva sul pregio principale delle mamme di riuscire a gestire lavoro, casa, famiglia, figli, scuola e chi più ne ha più ne metta, sottolinea un altro aspetto che caratterizza forse gran parte delle donne in generale: la paura di non essere mai abbastanza. Il perenne timore di non raggiungere la perfezione o di non apparire perfetta agli occhi dei propri familiari, per via dell’impossibilità umana di poter gestire contemporaneamente ed alla perfezione tutte le situazioni che caratterizzano la nostra vita. Il pericolo e la paura più grande per una madre è sempre quello di deludere in particolare i propri figli. Proprio da qui, dall’immensa mole di stress accumulato, può scaturire l’improvvisa volontà di evadere dalla routine quotidiana. E’ proprio questo l’aspetto centrale di Bad Moms.
Senza ombra di dubbio, il personaggio più riuscito del trio di mamme è quello di Carla, la più sopra le righe e bizzarra delle tre. Carla ha sempre la battuta pronta e quel pizzico di volgarità contenuta che caratterizza il film è dovuta principalmente a lei. Anche il resto del cast risulta essere praticamente perfetto: ogni attore sembra calzare alla perfezione nel ruolo affidatogli. Un plauso va anche agli sceneggiatori che in totale sono riusciti a fare un buon lavoro anche se, secondo il commento di alcuni critici. la sceneggiatura apparirebbe a tratti priva di ritmo e fluidità.
Sta di fatto che gli ideatori di Bad Moms-Mamme molto cattive sono riusciti a sfiorare le giuste corde e ad azzeccare i ritmi comici. Il film fa ridere dall’inizio alla fine e su questo non vi è alcun dubbio. Scott Moore e Jon Lucas sono inoltre riusciti ad inserire una sorta di critica rivolta al sistema scolastico statunitense ed alle abitudini educative con cui solitamente vengono istruiti i bambini e gli adolescenti negli Stati Uniti.